Longe con corda dinamica autocostruita – Nodo Trilonge

Questo articolo esula quasi certamente dall’ambito della pratica del  kayak, ma non è detto, comunque spero possa essere interessante.

L’obiettivo di queste pagine è solo quello di focalizzare l’attenzione sulla modalità di preparazione del Nodo Trilonge. Infatti, in tal senso,  non sempre le informazioni che forniscono i vari video e siti sono  sufficientemente esplicative.

Per ulteriori informazioni tecniche sui materiali e sulle metodologie si rimanda alla ricchissima e accurata documentazione citata nella sitografia, di cui si raccomanda la lettura.

Introduzione

Prima di procedere occorre fare una premessa importante sui materiali. I cordini di posizionamento (usati come Longe) in commercio, come precisano gli stessi costruttori, sono concepiti strettamente per il posizionamento, inadatti  quindi a assorbire energia in caso di caduta. Pertanto nell’autoassicurazione sarebbero da evitare Longe fatte con materiali anelastici, quali cordini o fettucce in kevlar o dyneema, che potrebbe non reggere in caso di caduta se il Fattore di Caduta è prossimo a 2, e se dovessero reggere produrrebbero danni anche mortali all’organismo. Anche le daisy-chain, troppo delicate, con cui è facile commettere errori, sono da usare con cautela.

La Longe studiata in queste pagine non è adatta per le vie ferrate, dove il valore del fattore di caduta aumenta in funzione della distanza tra gli ancoraggi e varia da 0 a 2 molto facilmente, infatti è per questo motivo si usa una Longe con smorzatore/dissipatore.

fattore di caduta

Fattore di caduta

Il Fattore di Caduta è un valore che fornisce un’informazione sul livello di pericolosità di una caduta. Nell’ ipotesi di un ancoraggio rigido, si calcola con la seguente formula

Fc= Altezza della caduta/Lunghezza della corda

L’immagine, presa dagli ottimi siti https://www.ferrate365.it/blog/progressione-sicurezza-vie-ferrate/ e https://www.ropebook.com/information/fall-factors/  , rende l’idea.

Ecco perché le Longe devono essere utilizzate mantenendole sempre in tensione e in situazioni di rischio potenziale con fattore di caduta non superiore a uno, in pratica, bisogna essere appesi alle Longe e non agganciare mai il moschettone a un punto che sia più in basso dell’imbrago e devono essere fatte con corde dinamiche. (vedi l’articolo “Dinamico è bello“)

Longe con corda dinamica e Nodo Trilonge

Vediamo una possibile soluzione:

Alle estremità dei due rami (a destra nell’immagine), ci sono due Nodi Semplici Doppi o Tripli o Nodi Cappuccino, in alternativa si potrebbe fare un Nodo Savoia Ripassato, in inglese Figure Eight Re-Threaded. Il Cappuccino è ottimale perché consuma meno corda (pesa meno), si può stringere molto e così tiene fermo il moschettone (più facile da impugnare per allongiarsi; potrebbe essere utile un giro di nastro adesivo sui capi morti che li unisca con la corda). I due rami forniscono un attacco più lungo per allongiarsi in alto e uno più corto, sia per allongiarsi vicino sia per inserire la piastrina GiGi per la corda doppia o singola; servirà poi anche il Nodo Machard ovviamente collegato con un moschettone e un cordino all’anello di servizio e alla corda doppia o singola.

Mentre nella parte centrale si fa un Nodo Trilonge (trasformazione del Nodo delle Guide). Questo nodo particolare offre buone prestazioni nell’assorbimento dell’energia derivante da una caduta per due motivi: durante la caduta l’asola (non più lunga di 10-12 cm) viene assorbita dalla tensione e in questa fase dissipa energia e quando è completamente riassorbita e il nodo si ritrasforma nel Nodo delle Guide,  il relativo ramo, più lungo di conseguenza di circa 20 cm, contribuisce elasticamente a dissipare ulteriore energia.

Nella figura 1 si è utilizzata la corda Beal Zenith 9.5 corda arrampicata, i cui dati:

Nella figura 1 si è utilizzata la corda Beal Zenith 9.5 corda arrampicata, i cui dati:

Spessore 9.5, peso al metro: 59g, allungamento dinamico: 38%, allungamento statico con peso di 80kg: 9,2%, forza di impatto: 7.5kN, numero di cadute UIAA: 6, percentuale calza: 38%

Lunghezza corda circa 3,2 m → 210gr  +  due moschettoni → 200gr = 400-420 gr circa

(N.B. è importante non usare corde con diametro inferiore a 9 mm)

Nodo Trilonge: premesse

Di seguito le immagini, delle figure 3-4-5,   mostrano le varie fasi per confezionare il Nodo Trilonge.

Occorre però fare una premessa. Il nodo Trilonge si basa sul Nodo delle Guide che poi altro non è che un Nodo Semplice fatto su un doppino, in inglese Overhand Loop. Non è un gran nodo -sostituito infatti quasi sempre dal Nodo Savoia Ripassato– e riduce anche abbastanza la resistenza del filo, però in questo caso si rivela interessante.

In genere, se nel nodo delle guide la trazione avviene solo su una corda è consigliabile che questa corda agisca sul doppino inferiore13, (vedi rif. gruppolammalecco), ciò garantisce maggiore resistenza residua e maggiore scioglibilità. La figura, relativa a un generico Nodo delle Guide, è sicuramente più esplicativa:

Nodo delle guide generico
fig. 2 – generico Nodo delle Guide

Nodo Trilonge: confezione

Nel caso della Longe abbiamo due rami, il più lungo è sicuramente più critico perché permette maggiore spostamento e di conseguenza consentirebbe di spostarsi più in alto rispetto al punto di ancoraggio entrando così nella zona molto pericolosa di Fc compreso fra 1 e 2.

Quindi per costruire la Longe con Nodo Trilonge è preferibile iniziare dall’asola o bight (vedi fig.2), un po’ più lunga2 se si utilizza la Gassa d’Amante Doppia o più corta con una ghiera a vite (vedi fig. 6), che si utilizzerà per agganciarsi all’imbrago. Occorre poi effettuare il Nodo delle Guide e osservare quale corda si trova nel doppino inferiore (facendo riferimento alla figura 3 l’imbrago si troverà a sinistra), quella sarà la corda che costituirà il ramo lungo della Longe. A questo punto si fa scorrere un po’ il nodo prendendo corda dal ramo corto in modo che la differenza fra i due rami sia ben evidente.

Nodo delle Guide
fig. 3 – Fase 1: Nodo Delle Guide o Overhand Loop. Maxromphoto, CC BY 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by/4.0, via Wikimedia Commons
Formazione del nodo Trilonge
fig. 4 – Fase 2: Formazione del nodo Trilonge creando un’asola. Maxromphoto, CC BY 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by/4.0, via Wikimedia Commons

Dopo, in base alla propria morfologia, si prende la lunghezza necessaria per formare il lato lungo (un po’ più corto del braccio steso) e si effettua il primo Nodo Cappuccino (doppio o triplo) per poi inserire il moschettone nell’occhiello. Poi ovviamente si sceglie una misura (ad esempio 30 cm) per il ramo corto e si procede analogamente per inserire il secondo moschettone. 3.

Come al solito i nodi agli estremi dei due rami devono essere ben assuccati e i capi morti  lunghi almeno 10-14 cm.

Nodo Trilonge completato
fig. 5 – Fase 3: Nodo Trilonge completato. Maxromphoto, CC BY 4.0 https://creativecommons.org/licenses/by/4.0, via Wikimedia Commons

Però il nodo Trilonge non deve essere troppo stretto perché il suo funzionamento si basa proprio sul fatto che l’asola deve scorrere per funzionare. In caso di caduta la longe deve essere sostituita.

Il nodo Gassa d’Amante Doppia4, o  in inglese Bowline on a Bight (vedi fig.1 della Longe completa), che coinvolgerà entrambi gli anelli dell’imbrago, presenta un doppio vantaggio: sono due le corde che sollecitano gli anelli e quindi un minore sforzo di taglio sugli anelli stessi in caso di caduta,  inoltre può essere sciolto e rifatto senza modificare il resto della Longe. Il doppio occhiello che avvolge gli anelli non modifica la sua ampiezza e così non li strozza come farebbe invece un Nodo a Bocca di Lupo. La maggior lunghezza/peso della corda, dovuta al Bowline on a Bight, eguaglia circa l’eventuale maglia rapida a vite, da agganciare all’anello di servizio (vedi fig. 6), certo rimane il maggior ingombro.

Conclusioni

Le Longe  costruite con corde dinamiche hanno sempre dimostrato un buon comportamento, in particolare con il Nodo Trilonge (vedi l’accurato articolo “Test sui materiali: Le Longe, Giuseppe Antonini , Oskar Piazza, www.caimateriali.org“, da leggere con attenzione.

Ci sono però alcuni inconvenienti di questa Longe autocostruita, sui quali occorre riflettere:

• usa molta corda

• ingombro e peso significativi

• l’inevitabile presenza dei nodi durante l’uso contribuirà sicuramente ad una riduzione delle qualità meccaniche della corda. I nodi riducono la resistenza della corda dal 30 al 40%. Si ragiona sempre sul 50% di resistenza residua.

Attenzione: la confezione della Longe può essere soggetta a errori: nodi mal progettati, cattiva esecuzione, … , sempre da controllare e far controllare dai compagni.

Fra le altre soluzioni, troviamo Longe già preparate con anelli cuciti con i vantaggi del minor peso e minor indebolimento della corda nei nodi, ma minore personalizzazione della lunghezza.

fig. 6 - Trilonge autocostruita
fig. 6 – Trilonge completa da Torrentismo. Realizzata con 3 mt di corda dinamica 9.8mm UIAA/C. Con nodi a strozzo sui capi terminali Facilmente personalizzabile. 1 Moschettone Alto Carico con ghiera CLIMBING TECHNOLOGY 1 Moschettone Tango doppia leva KONG 1 Maglia Rapida 8mm CAMP

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Materiali e sitografia:

Note

  1. IMPORTANTE: ovviamente i termini  inferiore o superiore assumono un senso in relazione a come si guarda il nodo. In questo caso il senso è quello del doppino più vicino all’occhiello. ↩︎
  2. Nell’ipotesi di utilizzare la Gassa d’Amante Doppia, per determinare la lunghezza dell’asola è necessario fare prima una prova sull’imbrago. ↩︎
  3. IMPORTANTE: come spiegato nel confezionare il Nodo Trilonge occorre fare molta attenzione, perché l’asola deve soddisfare due requisiti: coinvolgere il doppino inferiore e deve riguardare il ramo più lungo dove l’effetto della caduta sarebbe sicuramente più pericoloso. ↩︎
  4. IMPORTANTE: in questo caso il nodo Gassa d’Amante Doppia (in inglese Bowline on a Bight) è sicuro perche la trazione avviene su entrambe le corde. Invece occorre prestare molta attenzione, anzi sarebbe preferibile non usarlo, in altre situazioni, perchè è soggetto a slittamenti imprevedibili, molto pericolosi o mortali. Vedi a questo proposito il sito e video della peakistruction, le indicazioni sull’argomento fornite sul sito del G.S.M.V. Gruppo Speleologico Mineralogico Valsesiano oppure il video dell’Ecole Française de Spéléologie. ↩︎
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